Lo stress sperimentato nella vita quotidiana, quindi l’esperienza intima degli individui, è un fenomeno che dipende da diversi fattori. La psicologia cognitiva parla di “diatesi-stress” proprio per indicare come l’instaurarsi di un disturbo psichico come ad esempio un disturbo d’ansia o una depressione, dipenda non solo da un evento scatenante (stressor) ma anche da una predisposizione dell’individuo (diatesi).
Per chiarire quanto pesi la personalità dell’individuo nell’interpretazione degli eventi, è necessario far riferimento ad alcuni aspetti teorici del pensiero cognitivo, espressi in sintesi nei seguenti punti citati nel libro di Clark/Beck/Alford – Teorie e Terapie Cognitive della Depressione :
La capacità di elaborare informazioni e di costruire rappresentazioni cognitive dell’ambiente è essenziale per l’adattamento e la sopravvivenza degli esseri umani.
Il processo di elaborazione delle informazioni da parte degli esseri umani avviene a vari livelli di coscienza al fine di migliorare la propria efficienza e adattabilità.
Una delle principali funzioni del processo di elaborazione delle informazioni è la costruzione personale della realtà.
Il processo di elaborazione delle informazioni funge da principio guida per le componenti emozionali, comportamentali e fisiologiche dell’esperienza umana.
Il funzionamento cognitivo consiste in una continua interazione tra processi di ordine inferiore guidati dagli stimoli, e processi semantici di ordine superiore. (quest’ultimo è un processo inferenziale, comprende attività di selezione, elaborazione e trasformazione dell’esperienza da parte delle strutture cognitive superiori).
Le costruzioni cognitive sono, nella migliore delle ipotesi, una rappresentazione approssimativa dell’esperienza.
Le strutture per l’attribuzione di significato (schemi) si sviluppano attraverso ripetute interazioni tra ambiente e schemi elementari innati
L’organizzazione della rappresentazione di significato è caratterizzata da differenti livelli di concettualizzazione. I concetti più ampi e generali includono unità strutturali inferiori e più specifiche.
Le strutture di costruzione di significato incluse nel sistema di elaborazione dell einformazioni sono caratterizzate da soglie di attivazione diverse.
Nel sistema di elaborazione delle informazioni sono rappresentati due orientamenti il primo mirato agli obiettivi primari dell’organismo ed il secondo ad obiettivi costruttivi secondari.
I disturbi psicologici sono caratterizzati da un’attivazione eccessiva e/o deficitaria di specifiche strutture di attribuzione di significato del sistema di elaborazione delle informazioni.
La modificazione delle strutture di attribuzione di significato è essenziale per il processo di cambiamento degli esseri umani.
L’idea centrale che emerge dalla teoria cognitiva è come gli eventi “reali” vengano interpretati dall’individuo e visti “soggettivamente”. La lettura che gli individui danno agli eventi è quindi centrale nella gestione delle proprie emozioni.
Ogni emozione rappresenta un messaggio ben preciso costruito nel tempo dall’individuo parallelamente ai propri “schemi mentali” e coerente con tematiche specifiche.
Le emozioni dell’ansia o della paura derivano infatti dal senso di minaccia percepito dall’individuo (ad esempio: “mia moglie potrebbe morire e io senza di lei non potrei farcela…”).
L’emozione della depressione è legata ad una perdita che è già avvenuta o che è certa (ad esempio: “sono stato licenziato, non valgo nulla, non c’è rimedio…”).
La rabbia è legata alla convinzione che il soggetto sia vittima di un’ingiustizia (ad esempio: “non avrebbero dovuto farmi ciò…”, “non è giusto che io sia malato e gli altri no…”).
La colpa è legata alla percezione di aver commesso qualcosa di ingiusto o in alcuni casi di essere beneficiari di una situazione ingiusta (come nel caso del senso di colpa del “sopravvissuto” ad un disastro aereo). La felicità è infine legata alla percezione di un guadagno, inteso in senso lato, economico, affettivo, eccetera (ad esempio: “sono felice perché mi hanno assunto in un’azienda nella quale speravo tanto di riuscire ad entrare…”).
I precedenti esempi trattano solo le emozioni primarie per spiegare come anche queste risentano dell’interpretazione anche a livello sub-cosciente dell’individuo. Le emozioni secondarie, come ad esempio la vergogna, sono influenzate anch’esse dagli schemi e dalle tematiche della persona che le prova.
Quello che emerge è quindi come le persone costruiscano una propria rappresentazione del mondo che percepiscono intorno a loro, e in base a questa provino le proprie emozioni; questo spiega perché soggetti con stili di vita analoghi, possano provare emozioni tanto diverse tra loro e diversificare così la propria risposta a stimoli che presentano identiche caratteristiche.